- 17/10/2024
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- Recanati
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I QUATTRO ANELLI: PERCORSI DI VISITA ORGANIZZATI DALL'ASSOCIAZIONE OPERATORI TURISTICI DI RECANATI
- Il grande anello del bel canto e della poesia
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Il presente tracciato percorre tutto il perimetro del Comune di Recanati partendo e rientrando dalla Piazza principale. E' stato ideato con la finalità, oltre che di offrire tutte le suggestioni degli splendidi panorami, di unire le strutture ricettive, maneggi ed aziende agricole presenti nel versante rurale. Può essere percorso in diverse modalità ad esempio:
- In auto/Moto:
Le strade sono tutte praticabili con normali automobili o moto da Turismo, sono per la metà strade bianche e per metà strade asfaltate. Tranne il tratto in località Chiarino che prosegue verso Porto Recanati e risale una strada sterrata verso il cimitero. Ma può essere by-passata proseguendo in direzione P. Recanati (strada bianca parallela alla precedente) e risalire per Villa Gigli e rientrare poi sul tracciato originale in località Costabianca/Valdice.
- In Bici:
Tutto l'itinerario è percorribile con MTB, Gravel o E-bike.
- A piedi:
Vista la lunghezza e il dislivello non è possiblie percorrere tutto l'itinerario in una giornata, ma può essere diviso in 2-3 tappe approfittano delle molte strutture ricettive presenti lungo il percorso. Oppure percorrere alcuni tratti compiendo piccoli anelli oppure avanti e indietro.
Quando:
Durante tutto l'arco dell'anno, evitando le ore più calde dei giorni di Luglio ed Agosto.
Durante tutto l'anno vengono organizzate da parte di Marche Active Tourism, a data fissa o su richiesta, per singoli o gruppi escursioni a piedi o in bici lungo il Grande Anello del Belcanto e della Poesia.
Per info: Risorse Cooperativa sociale ETS Mauro Viale
info@risorsecoop.it
0733 280035
http://www.risorsecoop.it/
- Tre paesi, un fiume e un fiumicello
Contrada Bagnolo e Contrada Ricciola di Recanati - Contrada Settefinestre di Montefano - Confluenza e Laghetti di Campocavallo di Osimo
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Un percorso variegato, pieno di saliscendi e ricco di scorci ambientali diversi tra loro, ma molto affascinanti; per farlo si attraversano tre Comuni (Recanati, Montefano e Osimo), due province (quelle di Macerata e di Ancona) e si costeggia il fiume Musone.
Dopo aver lasciato l'auto in contrada Bagnolo, vicino alla chiesa in costruzione, al primo incrocio si gira a sinistra, per imboccare una strada in discesa verso il cimitero. In questa prima parte della passeggiata, si può ammirare un vasto panorama verso nord in cui sono facilmente individuabili i profili di Osimo e Castelfidardo. Sulla sinistra ci accompagna la visione della torre del Castello di Montefiore che, con i suoi 36 metri di altezza, si erge come una sorta di faro sulla campagna circostante. Dopo aver fatto attenzione ad una improvvisa deviazione a destra, il cammino prosegue tutto in discesa fino al ponte del fosso Cantalupo.
Oltrepassato il ponte, lasceremo sulla destra il maneggio "La Campanella", per deviare sulla stradina di sinistra che, inerpicandosi sul fianco della collina, ci riporterà in alto. All'incrocio a sinistra seguiranno 800 metri di strada comoda e panoramica. Nel successivo incrocio, a destra si imboccherà in discesa via Settefinestre nel comune di Montefano; si scende poi velocemente di quota, per passare altrettanto rapidamente nel comune di Osimo e per entrare in un tipo di ambiente piacevolmente diverso da quello precedente. Siamo infatti arrivati alla cosiddetta "Confluenza", la piana dove il fiume Musone riceve le acque del suo affluente, il Fiumicello. Sulla destra, verso est, si snoda un comodo e rigenerante sentiero di circa 2 km lungo il fiume che offre un ricco e variegato ecosistema dove convivono molte specie animali e vegetali. Prima di arrivare ai laghetti artificiali per la pesca sportiva, possiamo intravvedere a sinistra la cupola dell'imponente santuario della Beata Vergine Addolorata a Campocavallo di Osimo, edificato alla fine dell'Ottocento. Questa piccola frazione è famosa anche per una festa che ogni anno si celebra nel mese di agosto: la festa del covo, vale a dire l'arte di intrecciare le spighe di grano, creando incredibili riproduzioni di chiese e monumenti.
Superati i laghetti, lasciandoci il fiume a sinistra, imboccheremo Via Incagiata, una strada lunga e polverosa che ci condurrà in prossimità del Circolo Ippico "La Ricciola", superato il quale una brusca salita ci riporta in quota. Girando a destra e seguendo la strada comunale asfaltata in leggera salita e molto panoramica, ritorneremo al punto di partenza dove avevamo parcheggiato l'auto.
In prossimità del nostro cammino, sono presenti alcuni piacevoli punti di sosta che vi segnaliamo soltanto, invitandovi a cercarli tra i saliscendi delle colline, perché -come tutte le cose belle delle nostre campagne- amano nascondersi e lasciarsi scoprire lentamente: l'Azienda agricola Caporaletti (produzione e vendita di olio e vino, Contrada Ricciola 47); il "Tara Center" – B&B-Centro Armonia e Benessere - Contrada Ricciola 10; l'Agriturismo "Ritorno alla natura" – Contrada Ricciola 16 : una piccola azienda agrituristica con vocazione vegana- vegetariana –
DIFFICOLTÀ': Media
DISLIVELLO: 180 metri
DURATA: 2.40 Ore circa
KM: 9,77
Equipaggiamento (variabile sulla base delle condizioni meteo): scarpe da Running o da Trekking leggero (con suola scolpita), completo da trekking o abbigliamento comodo, cappello, zaino con Snack ed acqua almeno 1,5 litro, K-Way e bastoncini da trekking (secondo abitudine).
Consigli utili: un ricambio completo da lasciare in auto, bastoncini da trekking secondo abitudine.
- Anello delle vecchie fonti e dei luoghi sacri
Centro città - Valle di San Francesco - Castelnuovo di Recanati - Viale Monte Conero - Belvedere in Via Gioco del Pallone
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È un cammino "bifronte" quello che vi proponiamo: metà percorso in città e metà in campagna che si corteggiano a vicenda; metà sul crinale della collina su cui sorge Recanati, metà ai piedi del ripido pendio su cui essa si affaccia. Un cammino che consente di avere uno sguardo "doppio", orizzontale e verticale, sugli stessi edifici e monumenti della nostra città. Del resto -come annota Giacomo Leopardi in un celebre passo dello Zibaldone- "all'uomo sensibile e immaginoso [...] il mondo e gli oggetti sono in certo modo doppi. Egli vedrà cogli occhi una torre, una campagna; udrà cogli orecchi un suono d'una campana, e nel tempo stesso coll'immaginazione vedrà un'altra torre, un'altra campagna, udrà un altro suono".
L'acqua è il filo conduttore di queto cammino: quella che sgorgava dalle antiche fonti che incontreremo e quella azzurra del Mare Adriatico e della riviera del Conero che ci accompagneranno, come fedeli compagni di viaggio, lungo tutto il tragitto.
Si parte da viale Cesare Battisti, avendo come punto di riferimento iniziale l'ascensore presso il parcheggio del centro città. Ci spostiamo in direzione ovest fino a PORTA SAN FILIPPO, che conserva ancora i caratteristici tratti medioevali ed è la meglio conservata tra le porte ancora visibili in città. Lasciamo la Porta alle spalle e, scendendo lungo una stretta scalinata, si imbocca via alle Fonti, dove troviamo a sinistra una seconda e quasi nascosta scalinata.
Si procede quindi per via Ragni poco prima della rotatoria. Siamo di fronte a FONTE PICCOLA o a quel che ne rimane: a sinistra il serbatoio seminterrato dell'acqua, visibile aprendo una piccola finestra di legno, a destra i lavatoi, da tempo coperti da un lastricato di cemento.
Superata la rotatoria si continua a scendere nella stessa direzione per via Offagna, dove un tempo si trovava FONTE GRANDE, ora completamente divorata dall'asfalto e visibile solo perché transennata e coperta di canne: un orecchio attento può percepire appena la presenza dell'acqua. Mantenendo la stessa direzione percorriamo via Paolina Leopardi fino a una nuova rotatoria, in prossimità della quale sorge una edicola sacra con un crocefisso di pregevole fattura (meglio conosciuto dai recanatesi come "Il Crocefissetto"); da qui si lascia la strada asfaltata che porta a Loreto e Castelfidardo per scendere lungo una stradina stretta e impervia, dove a destra è visibile una piccola casa colonica, con la particolare architettura rurale tipica della nostra zona. Occorre fare attenzione perché possono transitare le auto dei residenti.
La discesa termina immettendosi in un'altra stradina di campagna che si muove orizzontalmente verso ovest, dopodiché la direzione di marcia rimarrà la stessa. Mezzo chilometro più avanti, piccola deviazione a sinistra, dove troviamo FONTE DEL PONTE, relativamente integra e composta da due lavatoi e un piccolo serbatoio per l'acqua.
Continuiamo sulla strada principale, zigzagando per la campagna: a valle verso Castelfidardo si vede un bellissimo anfiteatro naturale fatto di fossati, alberi e campi coltivati con case coloniche disseminate ovunque; guardando a monte, si susseguono campi di olivi secolari e un' affascinante e insolita vista dal basso dello skyline di una parte della città di Recanati : innanzitutto la Chiesa di San Francesco, eretta insieme al convento a metà Duecento e poi riedificata e ampliata nel corso dei secoli , che dà il nome alla vallata che stiamo percorrendo (La Valle di San Francesco); sempre dal basso si impone all'attenzione la facciata laterale della Cattedrale di San Flaviano con il campanile e il vecchio Episcopio costruito nel XIV secolo.
Ora la strada sale rapidamente fino ad una deviazione sulla sinistra; dopo aver attraversato la corte di un' abitazione privata (a cui si può chiedere il permesso di passare) arriviamo a FONTE PROVATA, sicuramente la più suggestiva tra quelle disseminate lungo il nostro cammino. Sopra di noi si erge in tutta la sua solitaria imponenza il monastero delle Clarisse dell'Ordine francescano, edificato nel XV secolo e successivamente modificato nel corso dei secoli successivi. Lo incontreremo di nuovo nella seconda parte della nostra passeggiata, ma in una veste diversa, come un complesso architettonico perfettamente integrato nel tessuto urbano del rione Castelnuovo.
Dopo aver visto la Fonte Provata, torniamo sul sentiero principale per proseguire fino alla suggestiva chiesina rurale "SS Crocefisso" di Pelliccetto, eretta quasi cento anni fa in stile neogotico ai piedi del colle di Castelnuovo, nella strada che in ripida discesa si dirige verso Osimo.
Scendiamo in questa direzione per 100 metri, per girare quindi a sinistra. Camminando comodamente per 600 metri arriviamo alla FONTE DI CASTELNUOVO.
Proseguendo, ci immettiamo sulla strada provinciale che, in salita, ci porta verso la chiesa di SANTA MARIA DI CASTELNUOVO, in stile romanico, la più antica della città, se è vero che se ne parla in un documento del 1139. Dalla piazzetta antistante, dove ci si può fermare e bere dalla fontanella, si possono ammirare la torre campanaria, i due rosoni laterali e il prezioso portale.
Percorrendo via Risorgimento, attraversiamo il rione di CASTELNUOVO uno di più belli e antichi della città, famoso per la produzione di fisarmoniche e di organetti. Le targhe in ceramica apposte sugli edifici ricordano le moltissime e variegate attività artigianali che fino al secondo dopoguerra si svolgevano in questo operoso rione. Lungo il tragitto è visibile (solo da fuori) l'edificio che ha dato i natali al tenore Beniamino Gigli e al cardinale Lorenzo Nina, segretario di stato sotto il pontificato di Leone XIII.
Ora via Risorgimento diventa salita, cambia nome, diventa Piaggia di Castelnuovo e si inerpica verso la parte alta della città. Davanti a noi si può osservare da vicino quello che, camminando in campagna, avevamo visto dal basso: la magnifica facciata medioevale dell'Episcopio vecchio e quindi il complesso della Cattedrale di San Flaviano, Villa Colloredo Mels con il parco ottocentesco e i suoi musei che conservano capolavori e opere di rara bellezza. Piccoli scrigni di bellezza che meritano una visita attenta e dedicata. Noi proseguiamo sulla sinistra lungo Viale Monte Conero sino ad arrivare in Via Gioco del Pallone, dove si trova uno dei punti panoramici più belli della città. Tantissimi i motivi per fermarsi e ammirare i suoi meravigliosi quadri in movimento: quello della campagna sottostante dove è possibile individuare dall'alto il sentiero che abbiamo percorso nella prima parte della passeggiata; la Riviera del Monte Conero dove sono appollaiati gli splendidi paesi sul mare di Numana e Sirolo; il complesso della Chiesa di San Francesco che è appena sotto di noi ed è raggiungibile in pochi minuti per chi voglia visitarla.
Dal balcone panoramico il tragitto lungo Via Cesare Battisti per arrivare al nostro punto di partenza è molto breve.
L'itinerario è libero e non è soggetto a vincoli di orario.
DIFFICOLTÀ': Bassa
DISLIVELLO: 120 metri
DURATA: 2.00 Ore circa
KM: 5,84
Equipaggiamento (variabile sulla base delle condizioni meteo): scarpe da Running o da Trekking leggero (con suola scolpita), completo da trekking o abbigliamento comodo, cappello, zaino con Snack ed acqua almeno 1,5 litro, K-Way e bastoncini da trekking (secondo abitudine).
Consigli utili: un ricambio completo da lasciare in auto, bastoncini da trekking secondo abitudine.
- Dall'antico castello alla contrada dove i lupi cantavano
Castello di Montefiore - Bagnolo di Recanati- Contrada Cantalupo di Montefano- Castello di Montefiore
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Punto di partenza e di arrivo di questo anello è il castello di Montefiore costruito nel tardo XIII con un'alta torre simile a quella che si trova nella piazza principale di Recanati. Attualmente, a causa di problemi di stabilità, è sottoposto a lavori di manutenzione per cui l'interno non è accessibile, ma la strada che lo costeggia permette di poterne ammirare le maestose mura perimetrali.
Lasciato il maniero alle spalle, dopo una piccola discesa si imbocca la provinciale per Recanati, una strada piuttosto trafficata ma che si snoda tra panorami molto vari e tutti affascinanti: a sinistra Osimo, Castelfidardo, il monte Conero e il mare Adriatico; a destra Macerata e a tratti i monti Sibillini.
Dopo due Km. circa si lascia la strada provinciale e si imbocca quella comunale per Contrada Bagnolo, dove sulla sinistra si succedono la fattoria didattica l'Arcobaleno e l'azienda agricola e agrituristica "I tre Filari".
La strada panoramica continua per tre km sulla dorsale di una collina che si affaccia su fossati ricchi di alberi e piccoli laghetti. Un paesaggio di grande armonia per il quale prendiamo a prestito le parole di Giacomo Leopardi: "Il sentimento che si prova alla vista di una campagna è come un diletto che non si può afferrare, e può paragonarsi a quello di chi corra dietro a una farfalla bella e dipinta senza poterla cogliere; e perciò lascia sempre nell'anima un gran desiderio". Con questo desiderio procediamo sino all'incrocio, dove si gira di nuovo a sinistra: da qui si comincia a scendere di quota fino a raggiungere, in una zona umida e ricca di vegetazione, il ponte che attraversa il fosso Cantalupo. E "Cantalupo" è il toponimo di questo luogo, a ricordo di tempi lontani in cui i campi coltivati di oggi erano coperti da aree boschive e abitati da animali selvatici. Un luogo appartato e distante dai centri abitati, se è vero che le autorità recanatesi, a metà Cinquecento, lo avevano scelto per farvi accampare gli zingari che arrivavano nelle nostre terre.
Dal ponte si risale velocemente di quota fino all'incrocio, dove bisogna girare a sinistra per Montefiore di Recanati: una strada in lieve salita caratterizzata sulla destra da grandi estensioni di viti (quelle dell'azienda vinicola dei Conti degli Azzoni) e sulla sinistra da oliveti; 500 metri prima di arrivare al Castello, una lunga fila di giovani cipressi annuncia l'ingresso del casale "Al crepuscolo": tassello finale di una filiera che inizia dagli oliveti circostanti, si sviluppa in frantoio, e quindi in agriturismo, dove si possono degustare i prodotti Gabrielloni, vera e propria eccellenza nella produzione di olio di oliva.
Un rapido attraversamento della strada provinciale consente di salire la stupenda scalinata che ci riporterà al punto di partenza: è d'obbligo un secondo giro delle vecchie mura del castro per abbracciare con uno sguardo dall'alto il percorso effettuato.
DIFFICOLTÀ': Intermedia
DISLIVELLO: 180 metri
DURATA: 2.40 Ore circa
KM: 9,52
Equipaggiamento (variabile sulla base delle condizioni meteo): scarpe da Running o da Trekking leggero (con suola scolpita), completo da trekking o abbigliamento comodo, cappello, zaino con Snack ed acqua almeno 1,5 litro, K-Way e bastoncini da trekking (secondo abitudine).
Consigli utili: un ricambio completo da lasciare in auto, bastoncini da trekking secondo abitudine.
Per informazioni più dettagliate sulla disponibilità e i costi delle attività rivolgersi all'Associazione operatori turistici di Recanati:
ass.operatori.turismo.recanati@gmail.com
@ReAction - Recanati Turismo