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Due città, sette musei: la card Recanati-Macerata
  • 26/11/2024
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Due città, sette musei: la card Recanati-Macerata

I Musei di Macerata Culture e di Infinito Recanati in un unico percorso di visita: scopri le meraviglie di Macerata e Recanati con un solo biglietto!

Recanati: vera e propria perla racchiusa tra Monte Conero, Mare Adriatico e Monti Sibillini, nel cuore della Regione Marche. Una città che si è sviluppata e formata attraverso i secoli e che ha visto la sua fioritura alla fine del XII secolo. Il circuito dei Musei Civici di Recanati comprende: il Museo Civico Villa Colloredo Mels che ospita al piano nobile una sezione dedicata a Giacomo Leopardi e la Pinacoteca con i capolavori di Lorenzo Lotto e, nelle antiche cantine, il Museo dell'Emigrazione Marchigiana (MEMA); la Torre del Borgo - MUREC, Museo della città di Recanati; il Museo della Musica (MuM) e il Museo Beniamino Gigli dedicato al grande tenore recanatese, allestito all'interno della Sala dei Trenta del Teatro Persiani.

Museo Civico Villa Colloredo Mels

Villa Colloredo Mels dal 1998 è la sede del Museo Civico che si sviluppa su tre piani. Al piano nobile si trovano una sezione dedicata a Giacomo Leopardi e la Pinacoteca, a sua volta composta dalle sezioni medievale e rinascimentale. Al piano terra sono allestite una sezione archeologica, una storica e una moderna. Dal 2013, infine, le antiche cantine ospitano il Museo dell'Emigrazione Marchigiana.

La sezione leopardiana è ricca di libri, documenti, lettere autografe, cimeli, opere d'arte relative a Giacomo Leopardi e alla sua famiglia e che appartengono alla collezione del Comune di Recanati. La sezione medievale della Pinacoteca presenta una raccolta di opere comprese nei secoli XIII-XV. Fra queste spicca un affresco raffigurante l'Annunciazione che Olivuccio di Ciccarello ha dipinto per la Chiesa di Sant'Agostino. Altri artisti che impreziosiscono questa sezione sono: Giacomo di Nicola da Recanati, Pietro di Domenico da Montepulciano e Ludovico da Siena. La sezione rinascimentale della Pinacoteca custodisce quattro tra le più significative opere di Lorenzo Lotto: il Polittico di San Domenico (1506 - 1508), capolavoro giovanile, l'affascinante Trasfigurazione (1511 circa), il San Giacomo Maggiore (1512 - 1513) e l'Annunciazione (1533 - 1535). Il 23 marzo 2024 è stato inaugurato un allestimento tutto nuovo presso la Pinacoteca Civica di Villa Colloredo Mels, grazie al completo ed innovativo riallestimento delle sale espositive che ospitano i quattro capolavori del maestro rinascimentale, sarà possibile ammirarli sotto una nuova luce: dispositivi multimediali, touch screen, art wall, ma anche effetti sonori ed olfattivi accompagneranno il visitatore a scoprire in chiave inedita la vita e le opere di Lorenzo Lotto. Una vera e propria esperienza immersiva e sensoriale che si presta a rendere maggiormente fruibile la visita della Pinacoteca ad un pubblico variegato e di tutte le età, sono infatti presenti dei pannelli descrittivi ad "altezza di bambino" e anche i visitatori con disabilità saranno agevolati mediante la presenza del linguaggio braille e di tanti supporti e apparati multimediali che descrivono e raccontano le opere d'arte. Il percorso di visita inizia con una sala introduttiva dove sarà possibile ascoltare il racconto della vita inquieta e pellegrina di Lorenzo Lotto dalla viva voce del pittore, interpretato dall'attore Paolo Magagnini, sempre in questa sala sarà possibile consultare un touch screen con informazioni storiche e artistiche su Recanati e sulle opere di Lorenzo Lotto nelle Marche. Mediante l'art wall potremo visionare i dettagli più belli e significativi delle opere esposte invisibili ad occhio nudo.

La sezione rinascimentale è arricchita anche dalla presenza di opere realizzate da Vincenzo Pagani (1490 - 1568), autore della Traslazione della Santa Casa di Loreto, Cristoforo Roncalli detto il Pomarancio (1553 circa - 1626), autore della Presentazione di Gesù al tempio, Gregorio Pagani (1558 - 1605), del quale la Pinacoteca conserva la Madonna con il bambino in Trono e i Santi Nicola da Tolentino, Paolo, Nicolò e Agnese e Felice Damiani (1560 - 1608), autore di San Vito al circo massimo con San Modesto e Santa Crescenzia. L'arte del ‘600 e ‘700, infine, è testimoniata dalle opere dei pittori Giambattista Piazzetta e Pier Simone Fanelli e da sculture in terracotta provenienti dalla celebre scuola di fonditori recanatesi avviata dai Lombardi-Solari. Biagio Biagetti rappresenta invece l'arte a cavallo tra l'800 e il ‘900. Allestite al piano terra si trovano le altre tre sezioni: archeologica, storica e moderna. La sezione archeologica permette di conoscere l'organizzazione delle comunità preistoriche che si sono insediate nel territorio recanatese a partire dal Neolitico superiore (IV millennio a.C.), che sono vissute in quest'area e che sono scomparse durante l'età del ferro.  La sezione storica espone reperti che percorrono l'origine del territorio in epoca picena e romana, la piantina di Helvia Recina, antica colonia romana dalla quale sembra derivare il nome della città (Recinetum, Recanatum, Recanati), e la Bolla Aurea dell'imperatore Federico II di Svevia, concessa alla città al fine di costruire un porto esente da dazi, Porto Recanati, che ha permesso lo sviluppo commerciale della città. La sezione moderna, infine, è dedicata all'artista Rodolfo Ceccaroni (1891 - 1983), il quale ha lasciato alla città di Recanati una preziosa collezione di ceramiche dipinte a mano che raccontano scene di vita quotidiana, mestieri, paesaggi per lo più marchigiani, persone di paese e festività religiose del suo tempo.

Le antiche cantine di Villa Colloredo Mels ospitano il Museo dell'Emigrazione Marchigiana (MEMA) che è stato inaugurato nel dicembre 2013. Si tratta di un Museo multimediale e interattivo, realizzato per volere del Comune di Recanati, della Regione Marche, dell'Associazione marchigiani nel mondo e anche grazie al cofinanziamento del Dipartimento della Gioventù e del servizio civile nazionale. È dedicato a tutti i marchigiani, circa settecentomila, che tra la fine dell'800 e gli inizi del ‘900, oppressi da condizioni di estrema povertà, hanno preso la coraggiosa decisione di abbandonare la loro terra d'origine per dirigersi verso un luogo sconosciuto alla ricerca di fortuna. Un commovente viaggio indietro nel tempo alla scoperta degli usi, dei costumi e delle tradizioni che appartengono alla storia di ognuno di noi.

 

Torre del Borgo e MUREC

La Torre del Borgo è un edificio a pianta quadrata con altezza di 36 metri il cui accesso attuale è sul lato est, al suo interno è allestito il MUREC, Museo di Recanati.  Il volume interno è suddiviso verticalmente in sette livelli e gli ambienti sono collegati tra loro da una ripida rampa di scale che prende luce dalle finestre-feritoie. La torre è coronata da un terrazzo panoramico delimitato da una merlatura ghibellina su beccatelli sporgenti. Edificata probabilmente nel 1160 come simbolo della fusione dei tre castelli che dominavano sul colle recanatese, subisce un intervento di restauro nella parte alta nel 1322, a seguito dell'incendio che aveva danneggiato anche il contiguo Palazzo dei Priori. Con l'arretramento della facciata del nuovo edificio priorile, ricostruito nel 1467 sull'asse del suo lato orientale, la torre acquista un valore architettonico autonomo, ancor più alla fine del XIX secolo, con il suo completo isolamento a seguito dei lavori di sistemazione della Piazza Giacomo Leopardi e di costruzione del nuovo Palazzo comunale. L'edificio è stato nuovamente ristrutturato e riaperto al pubblico nel 2016 con un nuovo allestimento: il MUREC, Museo della città di Recanati, della sua storia dalle origini al ‘900 e dei suoi personaggi più illustri. Il secondo livello della Torre del Borgo ospita delle mostre di arte contemporanea. La ristrutturazione della torre e la realizzazione del Museo sono state possibili grazie all'Art Bonus e al contributo di numerose aziende recanatesi. All'interno, spostandosi su percorsi trasparenti e pavimenti sospesi, si possono consultare fonti digitalizzate all'interno di touch screen, foto e notizie che testimoniano l'evoluzione storica e architettonica della città.

MuM Museo della Musica e Museo Beniamino Gigli

Il Museo della Musica (MuM), inaugurato nel 2021, è stato allestito nell'edificio attiguo al Teatro Persiani a ridosso della centralissima Piazza Giacomo Leopardi ed è stato realizzato con l'intento di dare vita a uno spazio museale tutto nuovo che consenta di vivere un vero e proprio viaggio virtuale nel mondo della musica e del suono. Il Museo della Musica è comunicante con il Museo Beniamino Gigli che, dal 2007, in occasione del 50° anniversario della morte del tenore, è ospitato nella Sala dei Trenta, a livello del terzo ordine di palchi del Teatro Persiani. Recanati, infatti, oltre che città della poesia con Giacomo Leopardi, è anche città della musica, famosa per aver dato i natali al tenore di fama internazionale e per la presenza sul territorio di numerosi artisti, prestigiose forme di artigianato e grandi aziende leader che lavorano nel settore della musica, del suono e dell'amplificazione. L'allestimento del Museo della Musica è stato pensato per adattarsi a un pubblico vasto ed eterogeneo, dall'esperto di musica fino al bambino. Il visitatore viene coinvolto in un percorso che gli consentirà di avvicinarsi al mondo della musica a partire dall'artigianato fino ad arrivare alle forme e alle strumentazioni più alte e più complesse messe a disposizione dalla moderna tecnologia spostandosi fra teche tattili, video esplicativi e suggestive esposizioni di strumenti storici e moderni. Quattro sono le aziende recanatesi che hanno dato il loro prezioso contributo mettendo a disposizione alcuni pezzi unici esposti all'interno del Museo: il Laboratorio Castagnari per quanto riguarda la produzione di organetti e fisarmoniche, la EKO, azienda leader nella produzione di chitarre classiche, acustiche ed elettriche, la FBT Elettronica S.p.a., prestigioso marchio nel settore dell'amplificazione e la Fatar S.r.l, famosa in tutto il mondo per la produzione di meccaniche per tastiere. Il Museo della Musica, inoltre, nasce con l'intento di omaggiare due grandi manifestazioni musicali nate proprio a Recanati: Musicultura e il Gigli Opera Festival.

Il nuovo Museo Beniamino Gigli è stato inaugurato il 6 aprile 2024 e reso comunicante con il Museo della Musica. L'ingresso a entrambi i musei è situato all'ingresso del Teatro Persiani, in via Cavour, a ridosso della centralissima Piazza Giacomo Leopardi, nel cuore del centro storico di Recanati. All'interno del Museo sarà possibile vedere alcuni tra gli abiti di scena originali indossati dal tenore sui più importanti palcoscenici d'Italia a del mondo, alcune onorificenze e cimeli donati a Gigli in occasione delle sue esibizioni ufficiali e alcuni oggetti personali come il portaritratti con le foto della moglie e dei figli e la valigetta con i trucchi che usava per prepararsi prima di entrare in scena. A completare la visita postazioni audio e video che raccontano la vita e la carriera artistica del tenore il tutto a portata di persone con disabilità motorie e visive.

Due città, sette musei: la card Recanati-Macerata

Macerata: capoluogo di provincia, è situata a 314 m su un colle fra le valli del Potenza e del Chienti a 21 km dal mare. Tante le leggende e le superstizioni che riguardano il nome di questa città, le più diffuse sono principalmente due: secondo alcuni l'etimologia sarebbe dovuta al fatto che Macerata deve le sue origini alla maceriae dell'antica Helvia Recina mentre secondo altri il nome della città deriverebbe dal termine latino macera che indica il luogo dove si mettono a macerare il lino e la canapa per la lavorazione della fibra tessile.  Nel 1138, Macerata riesce a ottenere la franchigia di libero comune. I Musei che fanno parte del circuito sono: Palazzo Buonaccorsi, la Torre dell'orologio e lo Sferisterio.

Palazzo Buonaccorsi

Il settecentesco Palazzo Buonaccorsi è situato nel cuore della città, voluto dalla famiglia Buonaccorsi in seguito al conseguimento del patriziato cittadino nel 1652 e all'investitura a conte di Simone Buonaccorsi nel 1701 da parte di papa Clemente XI. La costruzione del palazzo è il risultato di complesse vicende edilizie che vedono, a partire dal 1697, l'aggregazione di edifici preesistenti su progetto dell'architetto romano Giovan Battista Contini allievo del Bernini. Nel 1718 l'intervento di Ludovico Gregorini completa il palazzo con la realizzazione del cortile interno e del giardino all'italiana di cui rimangono la balaustra con i vasi ornamentali di Antonio Perucci e le tre statue raffiguranti Ercole vincitore in pietra d'Istria, opera dello scultore padovano Giovanni Bonazza.

Il Museo della carrozza

Il Museo della Carrozza è istituito dal Comune di Macerata nel 1962 in seguito alla cospicua donazione, sostenuta dal Lions Club locale, fatta dal conte Pier Alberto Conti di Civitanova Marche (1884-1968).  Il nucleo originario è costituito da sei modelli sportivi: Spider Phaeton, Mail PhaetonJardinièreGran Break de ChasseStanhope-GigBreak e dall'utilitaria Skeleton Break. É inclusa nella donazione una ricca serie di selle, morsi, frustini, briglie, ferri da cavallo, finimenti per attacchi a pariglia, a quattro o a sei nonché libri, manuali di ippica, stampe e fotografie d'epoca. Negli anni a seguire si aggiungono al primo nucleo altre carrozze, sportive o di servizio, donate nel 1968 dai Ceccaroni Morotti Cambi Voglia, da Giuseppe Guarnieri-Roberti, da Giorgio Sinistrario, dalla famiglia Ciofi degli Atti e dal maceratese Luigi Pianesi. Il museo conserva anche una portantina a mano del Settecento adibita al trasporto di dame donata da Filippo Catellani ed una carrozza ottocentesca, modello Wourche, donata nel 1981 dalla famiglia Pietramellara.

Arte antica e Galleria dell'Eneide

La donazione di Tommaso Maria Borgetti, risalente al 1835, costituisce il primo nucleo di quadri della Pinacoteca. Successivamente, nel 1860, il pittore Antonio Bonfigli donò 26 dipinti per la costituzione di una "Pinacoteca patria" che, dal 1937, insieme ad altri quadri preesistenti, ha trovato sistemazione nelle sale del Palazzo della Biblioteca. Fra le opere figurano dipinti di Giovanni di Corraduccio, Carlo Crivelli, Giovanbattista Salvi, Carlo Dolci, Michele Rocca detto il Parmigiano, Domenico Corvi, Carlo Maratta, Alessandro Turchi l'Orbetto e numerosi altri. Dipinti d'arte fiamminga, italiana, napoletana e veneta, insieme a ritratti di illustri maceratesi, completano l'interessante e pregevole raccolta.

Arte moderna

La raccolta d'arte del Novecento è data dalla "sedimentazione storica" di opere provenienti dalla locale attività futurista negli anni Dieci e Venti, dal lavoro del Gruppo "Boccioni" (1932-1944), dai tre premi nazionali di pittura contemporanea "Scipione" (1955; 1957; 1964), dagli eventi promossi dagli Amici dell'Arte, dai rapporti nazionali ed internazionali intrattenuti negli anni Settanta da Elverio Maurizi, da acquisti effettuati dall'Amministrazione comunale oltre che da donazioni di artisti italiani e stranieri in occasione di mostre personali.

La mostra "Vìs-a-vìs. Ritratti moderni e contemporanei"

La mostra inaugurata il 28 giugno 2024 e visitabile fino al 12 gennaio 2025, è a cura di Elsa Barbieri, Massimo Francucci e Giuliana Pascucci ed è allestita nelle sale dei Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi. Con oltre 60 opere che accostano maestri del passato e artisti del presente, italiani e internazionali, la mostra vuole dare una riflessione inedita sulla ritrattistica settecentesca e contemporanea. Un originale incontro artistico dal Settecento, il Secolo d'oro della ritrattistica marchigiana al Contemporaneo, che traccia le traiettorie di studio di quanto la percezione visiva – di un ritratto – sia frutto di un processo di selezione, integrazione e intuizione in cui intervengono, oltre alla facoltà visiva, il dato reale, la coscienza, l'adesione affettiva, la memoria individuale e la messa a fuoco morale.
Nell'ambito della mostra Vis-à-vis, i Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi presentano Buonaccorsi Rings Up, un'iniziativa espositiva nata dalla collaborazione con le istituzioni del territorio marchigiano. Il titolo prende giocosamente le mosse dall'atto quotidiano del suonare il campanello, proprio il gesto che precede un incontro. Ed ecco dunque che Buonaccorsi Rings Up permetterà, nella modalità di una sinergia espositiva e collaborativa, di far incontrare «a viso a viso» le opere esposte, gli artisti coinvolti, i visitatori partecipi e i territori circostanti.

 

La Torre dell'Orologio

La Torre Civica, iniziata intorno al 1492, da Matteo d'Ancona, venne continuata nella metà del ‘500, sui disegni di Galasso Alghisi da Carpi, architetto militare, e fu ultimata sui modelli dell'artista, nel 1653. È alta 64 metri, ed è uno dei migliori edifici del genere nella regione. Sul basamento si trova la ricostruzione dell'orologio astronomico ad automi, simile a quello di Venezia, costruito nel 1569 dai fratelli Ranieri di Reggio Emilia. L'opera d' arte, di meccanica e di precisione, che testimonia lo splendore della cosmologia rinascimentale, illustrata nel suo quadrante, e la fede, simboleggiata dal carosello dei Magi adoranti la Vergine con il Bambino, è tornato sulla torre civica nel 2015 nella fedele ricostruzione storica del meccanismo dell'antico orologio dei fratelli Ranieri, realizzata dal maestro Alberto Gorla con la collaborazioni scientifica del Museo Galileo di Firenze e di Opera Laboratori Fiorentini  per la parte ornamentale. Il carosello dei Magi si può ammirare alle ore 12 ed alle ore 18. Sul lato del basamento che si affaccia sulla piaggia della torre si trova la lapide a Vittorio Emanuele II che fino al 2015 occupava lo spazio dell'antico orologio ora ripristinato. La visita guidata permette di conoscere la storia della torre, dalla sua costruzione fino a oggi, e quella dell'orologio realizzato dai mastri orologiai Fratelli Ranieri. Salendo gli oltre duecento scalini, si arriva alla terrazza panoramica dove si può ammirare una vista sublime che spazia dal Mare Adriatico, con il Monte Conero a dominare la costa, fino alla catena dei Monti Sibillini, passando per la caratteristica fascia collinare puntellata da splendidi borghi. Un panorama da cartolina da ammirare con la luce del mattino o con quella del tramonto, raggiunto salendo attraverso le antiche mura della torre.

Sferisterio

Costruito tra il 1823 e il 1829 per volere e finanziamento di cento cittadini maceratesi benestanti (che prendono il nome di "soci del circo"), come ricorda la scritta sulla facciata, l'edificio è eretto su progetto di Ireneo Aleandri e direzione dei lavori di Salvatore Innocenzi. Lo Sferisterio, con un grande muro rettilineo (18 x 88 m), un'elegante successione di arcate scandite da 56 colonne a sostegno di un doppio ordine di palchi e una balconata in pietra che funge da cornice di chiusura, ospita inizialmente il gioco della palla col bracciale, molto in voga nella metà dell'Ottocento, e dal 1909 il gioco del calcio e il nuovo gioco del lawn-tennis, con le dovute modifiche di livellamento della superficie interna dell'arena. Ma l'anfiteatro, che viene costruito anche con l'intento di risollevare gli animi maceratesi dopo un ventennio economicamente e politicamente disastroso, è destinato a diversi tipi di spettacoli pubblici, tra cui la celebrazione di feste, l'organizzazione di giostre, parate equestri e manifestazioni politiche, l'accoglienza di circhi equestri e cacce di tori. Dopo l'interruzione delle manifestazioni nel periodo bellico e post-bellico del secondo conflitto, negli anni Sessanta il circuito lirico riprende la sua ascesa con nuovi allestimenti, un nuovo apparato illuminotecnico e l'apertura dei tre archi sullo sfondo del palcoscenico avviando un percorso duraturo e lastricato di successi che prende oggi il nome di Sferisterio Opera Festival. Con la sua acustica naturale, più di 3000 posti, 104 palchi e un palcoscenico di dimensioni notevoli l'arena Sferisterio, che nelle attuali stagioni estive ospita significativi eventi musicali complementari al cartellone lirico (Musicultura Festival, concerti di musica leggera e jazz) viene definita, e a ragione, "officina delle meraviglie". Anche Beniamino Gigli si è esibito allo Sferisterio nel 1927 diretto da Amilcare Zanella.

Due città, sette musei: la card Recanati-Macerata

Venite a scoprire i Musei di Recanati e di Macerata con il biglietto unico, non lasciatevi sfuggire questa occasione!

BIGLIETTO UNICO MACERATA E RECANATI TARIFFE:

RECANATI:
Polo museale di Villa Colloredo Mels - Museo dell'Emigrazione Marchigiana - Torre del Borgo - Museo della Musica - Museo Beniamino Gigli

MACERATA:
Palazzo Buonaccorsi - Sferisterio - Torre Civica

Valido 1 settimana

  • Biglietto Intero: € 15.00*
  • Biglietto Ridotto (studenti universitari e Accademia Belle Arti - gruppi di minimo 15 persone - convenzionati FAI - Touring Club - COOP Alleanza 3.0 - Italia Nostra - residenti nel comune di Macerata): € 12.00*
  • Biglietto Family (2 adulti e fino a 3 ragazzi dai 14 ai 25 anni): € 30.00
  • Gratuito: ragazzi fino a 13 anni | persone disabili con accompagnatore

*Il prezzo del biglietto intero e del biglietto ridotto può subire variazioni in occasione di mostre temporanee allestite a Palazzo Buonaccorsi.

 

Per maggiori informazioni su Recanati e sui Musei Civici di Recanati:

Sito web: www.infinitorecanati.it

Telefono: 0717570410 / 071981471

E mail: recanati@sistemamuseo.it

 

 

Per maggiori informazioni su Macerata e sui Musei Civici di Macerata:

Sito web: www.macerataculture.it

Telefono: 0733271709

E mail: macerata@sistemamuseo.it

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